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SEZIONE ICONOGRAFICA ALLEGATA ALLA SCHEDA n. 023

 

 

FP002) Foto a colori dell’edificio datata 30/08/2015

IE001) Pianta con ingresso, struttura portante, solaio, copertura, interni e corpo scala.

FP010) Foto a colori dell’edificio datata 30/08/2015

FP010) Foto a colori dell’edificio datata 30/08/2015

FP013) Foto a colori dell’edificio datata 30/08/2015

"Ritrecine" è un'antica voce toscana di derivazione latina che indica una ruota idraulica "a pale dentate". Pare, tuttavia, che tale tipo di macchina sia stato introdotto nei paesi mediterranei dagli Arabi. Si diffuse quindi in Italia centrale, da dove proviene l'esemplare qui proposto e descritto, e poi nel centro Europa. Si tratta di uno dei pochi tipi di ruota idraulica ad asse verticale ed è interessante notare che le sue pale, scavate nel legno a forma di mezzo cucchiaio, compaiono in un disegno del Codice Atlantico di Leonardo (304 v.) che mostra una girante di questo tipo ed il modo di sagomarle. Diversi altri autori, fra cui Ramelli (1588), B. Belidor (1737) e Meissner (1880) illustrano tale tipo di ruota con varietà di rappresentazioni. Tale ruota è ad azione, cioè si muove sotto la spinta dovuta alla sola energia cinetica di una caduta d'acqua, che viene ottenuta liberamente alla pressione atmosferica. Essa presenta caratteristiche comuni alle moderne turbine in quanto l'acqua, entrata tra le pale, non ne rifluisce come nelle ruote idrauliche, ma attraversa il canale interpalare per uscire dalla parte opposta. Il ritrecine è infine una macchina motrice particolarmente adatta ad eseguire il lavoro di molitura in quanto, essendo ad asse verticale, permette di azionare la mola direttamente, senza il bisogno di ingranaggi.

Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ruota_idraulica_ad_asse_verticale_-_Museo_scienza_tecnologia_Milano_02291_foto.jpg

Nel collage:

1) Disegni tratti da "Osservazioni sui molini ad acqua situati nei territori di Piteglio, Prataccio e Prunetta", di Rolando Nesti, Associazione Pro Loco Prataccio, 1994

2) Ruota custodita custodita nel Museo Nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.

 

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