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“S'è detto come la presa sul fiume fosse stata costruita nel secolo XVI, e precisamente nel 1580, e come, per le necessità dell'industria, non potesse restare come allora: una semplice steccaja o gabbionata che rialzava il pelo dell'acqua per deviarla nel Condotto. Ad ogni piena la steccaja veniva distrutta e per rifarla era necessario aspettare che tornasse il livello normale con relativa inattività degli opifici. Con successivi interventi Balestreri arrivò a costruire una diga stabile in muratura aumentando il livello dell'acqua alla presa; allargò il primo tronco del Condotto, dall'incile alla fabbrica, aumentando così il volume da 6 mc a 17 mc; costruì gli scaricatoi delle Torrette e di
Saltocchio II che permettevano di ripristinare la portata originaria nel secondo tratto, dalla fabbrica
alla città”.

Francesco Petrini, L'industrializzazione in Lucchesia 1880-1901, Lucca 2016

“Negli anni 50 del secolo XX, la costruzione della Centrale elettrica di Vinchiana “portò a sostanziali modifiche dell'opera di presa del canale: infatti con la costruzione della diga di Borgo a Mozzano, formante il bacino di alimentazione della suddetta Centrale, rimaneva solo una modesta quantità d'acqua nell'alveo del Serchio, che non soddisfaceva il fabbisogno del Condotto Pubblico. Fu perciò convenuto che una parte dell'acqua derivata dal fiume a Borgo a Mozzano venisse immessa costantemente nel Condotto Pubblico mediante lo scarico di una turbina della Centrale (...); la vecchia opera di presa è stata però mantenuta in efficienza per poter garantire, in caso di guasti alla Centrale, un rifornimento d'acqua continuo e costante”.

G. Nolledi, Strutture e paesaggio nella pianura lucchese in La Corte rurale lucchese, Atti del Convegno di studi, Lucca 18-19 giugno 2004.

 

Canali demaniali lucchesi - Casa di guardia di San Gemignano, 21 Gennaio 2017

 

 

 

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