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Pagina creata il 12 Marzo 2018
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Aggiornata Martedì 13-Mar-2018

 

AMENI LAGHETTI

 

Se fossi il Sindaco, approfitterei di questo bel laghetto che si trova a Porta Elisa, a ridosso delle Mura impolpandone ben-bene le fondamenta, per andare a pesca di gamberi - così potrei, senza far spendere un quattrino al Comune di Lucca, offrirli affogati in un'ottima salsa rosa al Buffet del prossimo roboante evento pubblico da me presenziato. I ranocchi, però, siccome non è facile catturarli, vorrei che mi fossero pagati. Fanno 30 euro al chilo.

Sarcasmo a parte, Roberto Mannocci, Presidente di Italia Nostra, c'informa che: "Il lago è la conseguenza di uno scavo voluto e realizzato per riportare in vista il basamento lapideo delle Mura stesse. Ma non si pensò che lì il basamento in pietra era stato coperto da un riporto di terreno perché la falda freatica è molto superficiale. Così invece che avere il terreno degradante che mostra lo zoccolo lapideo, si forma questo laghetto che permane fino a che la falda non si abbassa. Insomma un tentativo di restauro della fine degli anni '80 non proprio ben riuscito e alla fine inutile (tra l'altro per fare effettuare lo scavo una ruspa meccanica danneggiò il paramento murario). Questo intervento (assieme a diversi altri sulle Mura e in alcuni palazzi cittadini) fu finanziato con un particolare contributo statale (i famosissimi Fondi quinquennali FIO 1985/1990, Fondi per l'Investimento e l'Occupazione) che doveva finanziare anche i parcheggi interrati da costruire sotto gli spalti (al campo ex-balilla e davanti la stazione) che, per merito di Italia Nostra unita a moltissimi cittadini lucchesi, non furono realizzati. Una parte di tali fondi furono poi utilizzati per realizzare il parcheggio a raso di Viale Carducci. I dettagli, se interessano, li rimando ad altra occasione, ma ormai sono Storia e qualcuno potrebbe pensare ad una tesi di laurea sul tema de "l'impazzimento di Lucca quando arrivano i soldi" (vedi recenti PIUSS).

E' arrivato il momento di ripristinare gli spalti riportandoli a com'erano prima degli scavi, perché non solo la presenza e persistenza dell'acqua stagnante danneggia il basamento, non solo le pozze sono abbastanza profonde da rappresentare un pericolo (potrebbero cadervi dentro animali domestici, bambini, fotografi dilettanti in cerca di uno scoop), ma diventano anche il brodo di coltura di infinite generazioni di zanzare fameliche, nonché habitat ideale per colonie di ratti, nutrie, bisce e, appunto, gamberi Killer.

 

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