Pagina creata nel Giugno 2015 |
Aggiornata
Lunedì 12-Mar-2018
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ACROBAZIE AMMINISTRATIVE
Lucca, città d’arte e cultura, gioiello rinascimentale – non ancora patrimonio dell’umanità, inspiegabilmente? Tutt’altro. Il problema di Lucca sono i suoi amministratori e, in buona parte, i suoi cittadini (di cui gli amministratori sono espressione). Prova ne sia l’ennesimo insulto, sberleffo, l’ennesima violenza al limite del più anacronistico (?) classismo: l’allestimento di un tendone da circo nel prestigioso Piazzale Monsignor Giulio Arrigoni, dietro la Cattedrale di San Martino, a ridosso delle Mura. Il lettore non creda che con ciò il Comune abbia autorizzato un evento al quale, seppur pagando, tutta la cittadinanza avrebbe potuto partecipare. Non creda che abbia permesso l’allestimento di una struttura così invasiva e inappropriata per regalare un po’ di circenses in mancanza di panem. No. Struttura e sollazzo sono stati autorizzati con tanto di patrocinio per dare ospitalità a quattrocento esclusivi invitati alla rassegna biennale dell'industria cartaria, “It's Tissue”. Cena all’aperto sotto le serre montate sulle Mura privando della passeggiata il tratto occupato, nell’occasione reso inaccessibile, tendone con area ovviamente preclusa prima, durante e dopo lo spettacolo circense previsto per il dopocena, il baluardo di Santa Maria trasformato in un assurdo parcheggio per pulmini. Per un evento privato che pare sia costato agli organizzatori solo il prezzo dell’occupazione del suolo pubblico e le toppe per rimediare ai danni procurati al manto stradale ed erboso. Le polemiche che sono seguite, in vero un po’ a scoppio ritardato dopo l’apparizione del tendone, hanno irritato il Sindaco che sulla sua pagina FB è intervenuto nel suo solito modo altrettanto irritante: "Leggo in queste ore di una nuova polemica...quella relativa all'allestimento di piazzale Arrigoni. Facciamo un po' di chiarezza. "It's Tissue" è una rassegna biennale dedicata al settore cartario. Il Comune ha dato il suo patrocinio all'iniziativa che è inserita nel Cartellone degli Eventi come manifestazione di punta, e che riguarda un settore chiave dell'economia non solo del Comune, ma del'intera provincia: credo che su questo non ci siano pericoli di smentita, almeno spero... (si tratta di aziende che sviluppano centinaia di milioni di fatturato e che occupano qualche migliaio di dipendenti dei nostri territori). L'evento avrà una durata di una settimana e porterà 1000 addetti ai lavori da tutto il mondo a Lucca: persone che saranno ospiti dei nostri alberghi e mangeranno nei nostri ristoranti, ma soprattutto persone che potranno visitare la nostra città, per poi magari ritornarvi. L'allestimento in piazzale Arrigoni è completamente a spese dell'organizzazione, che paga regolarmente il suolo pubblico e che una volta smontato provvederà a risistemare la piazza, compreso l'asfalto. Infine cerchiamo di non confondere le acque: Piazzale Arrigoni è una piazza della città e non ha niente a che vedere con altri luoghi (vedi spalti delle Mura): si tratta di due spazi completamente diversi e metterli sullo stesso piano vuol dire o non sapere o far finta di non sapere..." – e poi, siccome la polemica non si placava, ha rincarato affermando, con ulteriore boria e disprezzo: “La struttura sta lì, io mi assumo la responsabilità politica per intero. Il tendone sta lì, lo voglio io perché questa cosa è importante”. La questione è semplice, caro Sindaco: Lucca non è un'amena periferia di provincia, Lucca è una città storica, urbanisticamente e architettonicamente complicata, preziosa e fragile. E' un patrimonio da difendere e proteggere, non ci si può fare tutto quello che si vuole - ci vuole accortezza, gusto, competenza, cultura, consapevolezza e amore. Permettere, al di là di ogni altra considerazione, il montaggio di una struttura simile, che peraltro ha ospitato un evento privato ad uso e consumo dei privilegiati che vi erano invitati, oltre al danno (la massiccia picchettatura del manto stradale ed erboso, ad esempio), ha rappresentato una beffa: deturpando esteticamente la piazza e impedendone il godimento da parte dei turisti e dei contribuenti. Un tendone da circo, così tanto impattante, cosa ci cozzava? Ci vuole una scienza per capire che vi sono limiti che sarebbe meglio non oltrepassare? Il tendone si poteva montare fuori le Mura, ovunque, ma non nel centro storico - perché il centro storico è storico tutto, tutto bisognoso di cure e tutela, incluso Piazzale Arrigoni! Non si può sempre derogare per i meri interessi di alcune categorie economiche o sociali, ma se per qualche motivo è necessario farlo, si devono trovare alternative, compromessi che tengano conto della città, delle sue specificità, delle sue fragilità, dei suoi bisogni, dei suoi cittadini - tutti. Lucca, nel suo complesso, deve la sua fama a ciò che ancora è. Non è derogando all'obbligo di preservarla impedendone il degrado, il depauperamento e l'abbrutimento che la faremo più bella o ricca. Certi abusi compiuti dalle amministrazioni non accadono per guadagnare "solo" un posto a tavola, in tutti i sensi. Queste cose accadono perché si condividono, profondamente, perché si è quella roba lì che dispone, usa e consuma in spregio a qualsiasi altra valutazione, considerazione. Il problema è culturale. Il cortocircuito logico, autolesionista, le inefficienze politiche, amministrative, affondano le radici e prosperano nel delirio di onnipotenza che ammorba i mediocri che credono di appartenere a una élite o aspirano a farne parte concedendo spazi, favori, denari. Quando si amministra una città storica, delicata e preziosa come Lucca, che si fa vanto delle sue bellezze e della sua storia, le valutazioni e le azioni conseguenti devono andare oltre gli opportunismi, le contingenze, gli interessi privati, i corporativismi. Su questo ci giochiamo la conservazione e la valorizzazione dell'esistente, il gradimento dei turisti che tanto bene fanno alla nostra economia, la più estesa, e stando così le cose, se non vi sarà un’inversione di rotta, possiamo metterci sopra una bella e grossa pietra tombale con buona pace degli stupidi come me che credono si possa fare tutto, o molto, senza recare danno, senza oltraggiare la città e una parte consistente dei suoi cittadini. La normativa richiede di ottenere le autorizzazioni dalla soprintendenza per il montaggio di strutture ancorché "mobili" e non permanenti, e comunque, anche se a decidere che un evento si debba tenere è il Comune, un parere, a prescindere, dovrebbe chiederlo, specie se il Sindaco e gli Assessori dimostrano di non avere competenze specifiche nel campo della conservazione, specie se non hanno un’idea abbastanza consapevole della città storica, dei suoi delicati e complicati equilibri strutturali, ambientali ed estetici. Poi, leggendo le parole del soprintendente di Lucca, Luigi Ficacci, che pur cadendo dal pero ha difeso acriticamente l’operato dell’Amministrazione Comunale dimenticando il suo ruolo e dimostrando, anche lui, di non avere buon senso, di non conoscere le normative o di volerle applicare secondo le sue personali convenienze, diventa chiaro che sarebbe del tutto inutile farlo e allora si scopre che il problema è molto più grave di quello che appare. La polemica sorta intorno al tendone, può sembrare pretestuosa, ma così non è proprio le ragioni ampiamente esposte - e ribadisco che nessuno, o almeno non io, vuole impedire manifestazioni di richiamo, ancorché esclusive, limitate a certe categorie sociali ed economiche, ma credo fermamente che le si possa attuare senza far torto o farne meno possibile alla città, al suo decoro, alla sua integrità. Quel dannato tendone così alieno, dannoso, impattante, incongruente, le serre e tutto il resto, hanno sonoramente preso a schiaffi coloro i quali hanno osato sollevare obiezioni, agli altri, i più ignavi, ignoranti, superficiali o in malafede, hanno lisciato il pelo. Non va bene, non va bene per nulla, e il fatto che il dubbio di aver pisciato fuori dal vaso non abbia sfiorato nessuno dei loro difensori, a partire dal Sindaco, non lascia speranze per il futuro. Non hanno capito. Non ci sono arrivati da soli e non c'è speranza nemmeno che ci arrivino aiutati. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Oggi il tendone e domani di cos’altro saranno capaci, cos’altro si faranno andar bene, cos’altro imporranno? Naturalmente non intendo allargare il discorso ad altre manifestazioni che si tengono a Lucca e sulle quali discutiamo da anni, a ragione (Summer Festival e Comics, ad esempio e per intenderci), ma certo il problema c'è e non lo si può, o non lo si dovrebbe liquidare con superficialità lasciando che si creino opposte, sterili tifoserie. La virtù sta nel mezzo. Una corretta gestione della cosa pubblica e la buona politica, non dovrebbero avere altro obiettivo che trovare soluzioni intermedie, se vi sono, e se non vi sono... lasciar perdere.
AGGIORNAMENTO Gennaio 2016
In seguito alle polemiche, il 5 Agosto 2015, apprendemmo dai giornali che la Procura aveva aperto un fascicolo sulla vicenda. Ad oggi non sappiamo cosa ne sia stato. Apprendemmo anche (il 30 Giugno) che l'Associazione di Rete Tissue aveva informato il Comune di Lucca che avrebbe stanziato 12 mila euro come contributo per il rifacimento del manto stradale danneggiato dalla picchettatura del tendone. Sebbene fosse un'ammissione di colpevolezza, ne fummo tutti colpiti ed applaudimmo il proposito ritenendolo insolito ma lodevolissimo. A posteriori, però, informandomi sui fatti, scoprii che non fu una donazione spontanea, ma conseguenza di una richiesta avanzata dal Comune, a posteriori. Gli organizzatori non erano tenuti a farsi carico di quanto richiesto (cifra in vero assai modesta) giacché l'Amministrazione Comunale, nel concedere Piazzale Monsignor Giulio Arrigoni, non aveva pensato di prevedere una penale, un risarcimento, in caso di danneggiamenti. Ad oggi ignoriamo se tale stanziamento sia mai stato corrisposto e ci piacerebbe proprio saperlo.
GALLERIA FOTOGRAFICA
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