Pagina creata il 15 Marzo 2017 |
Aggiornata
Venerdì 13-Lug-2018
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Pare che a Lucca sia in vigore, intonso, un Regolamento Comunale risalente agli anni Quaranta. Effettivamente, un po' obsoleto. Quindi un Team di esperti si è riunito e dopo molto discutere ha redatto una bozza di Regolamento al passo con i tempi e la nuova ripartizione delle competenze, passando da un'enormità di pagine, articoli e commi, a poche decine. Un regolamento "leggero", dato in pasto alla cittadinanza che ha una quindicina di giorni per esprimersi in merito. Sono andato all'affollata (per Lucca) assemblea pubblica di presentazione, non so nemmeno io perché. Ho ascoltato le ragioni degli estensori e le obiezioni dei cittadini presenti (in verità, nativi pochi) che oltre ad accusare i giovani di essere debosciati, oltre a voler chiudere i locali alle otto di sera, si sono scarsamente o per nulla agitati di fronte agli articoli che mirano a limitare le libertà individuali più comuni, quasi che essi non ne godano, possano farne a meno o a cui, addirittura, facciano un tantino schifo. Il Regolamento Comunale Di Polizia Urbana, per stessa ammissione dei relatori i quali evidentemente hanno inteso con ciò rassicurare la cittadinanza, è solo uno strumento le cui norme saranno utilizzate in caso di contenziosi, diversamente, nessuno andrà a multare sistematicamente tutti i bei lavanderini che, ad esempio, stenderanno i panni sulla pubblica via rendendola indecorosa. Davvero uno strano modo di addolcire la pillola. Cioè, fatemi capire, Polizia Urbana a chiamata? Cioè, fatemi capire, se io mi accanisco contro quella del piano di sopra perché non la sopporto, la Polizia Urbana la sanziona ed obbliga a ritirare i panni, mentre quello di fronte contro il quale non ho alcuna antipatia e quindi non denuncerò, potrà fare come gli pare? (Che poi cosa c'è d'indecoroso nei panni stesi io proprio non riesco a capirlo.) Lucca pare un condominio. E come in ogni condominio, ogni condomino pensa che le regole devono rispettarle gli altri, non lui, lui ha sempre un buon motivo per disattenderle. Il regolamento del Comune di Lucca è, dunque, un regolamento di condominio e infatti assomiglia al regolamento in vigore nel mio. Regolamento che pochi rispettano, ancor meno conoscono e che comunque è sopportabile perché, sebbene chieda di far sparire con la bacchetta magica le biciclette e i panni stesi sulla pubblica via, nessuno pensa seriamente di impedire di stendere a chi non abbia alternative, e nessuno rimuoverà mai le bici parcheggiate in ogni dove dato che non vi sono rastrelliere, né soldi o volontà per comprarle. Tanto per dirne due, a caso. Ed eccoci al divieto di stendere i panni sulla pubblica via. Che idea bislacca, per non usare epiteti sgarbati. Le persone mica possono andarsene in giro sudice e puzzolenti, i panni dovranno pur lavarli e se li lavano devono stenderli. O qualcuno pensa davvero di poter obbligare i cittadini (magari persone che faticano o non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena) a portare la biancheria in lavanderia, o a comprare asciugatrici, o deumidificatori per stendere in casa riempiendola in ogni caso di muffa? Perché, sapete, non tutti se la passano bene, non tutti vivono in condomini provvisti di stenderie (che vorrei proprio sapere a Lucca dove sono) e comunque, vivere implica anche cose alquanto banali, popolari, come, appunto, lavare i panni, passeggiare, respirare, bere, mangiare… Voilà, la questione che molti definiscono “lesiva del decoro”: sedersi in pubblico, su suolo pubblico, per mangiare uno snack, sia esso un panino, un gelato o un sacchetto di patatine. Mangiare e bere, cioè alimentarsi, è un diritto inalienabile, così come non possono essere imposti limiti alla libera circolazione delle persone se non in casi eccezionali. E’ un diritto farlo liberamente, dove e quando si vuole. Se un cittadino - residente od ospite poco conta - sceglie (o non può fare diversamente per motivi che non dovrebbero essere oggetto d’interesse) di mangiare un panino godendosi il sole sul suolo pubblico, passeggiando o standosene seduto ovunque voglia (purché non impedisca il passo, non abbandoni spazzatura e non si metta a fare cose inconsulte o dannose), nessuno dovrebbe poterglielo impedire, pena una figura di merda che più di merda non si può. Gli estensori non penseranno mica di poter obbligare i cittadini a nascondersi per poter mangiare in economia un pezzo di focaccia, non crederanno mica che sia legale obbligarli a consumare quello che pare a loro, quando pare a loro, come pare a loro e SOLO all’interno dei locali che somministrano alimenti e bevande, vero? L’Amministrazione Comunale costruisce piste ciclabili ad ogni piè sospinto (pericolose e sostanzialmente inutili, ma questo è un altro discorso), dovrebbe disincentivare l’uso delle auto promuovendo forme di mobilità alternativa e poi minaccia sanzioni e già permette la rimozione delle biciclette parcheggiate qua e là? Le biciclette non si toccano. A farne razzia ci pensano già i ladri, tra cui moltissimi lucchesi per nulla imbarazzati dalla loro disonestà. Potranno essere rimosse e sanzionate quando Lucca sarà PIENA di rastrelliere. Piena, almeno in proporzione a quante ne circolano. Diversamente questa regola, oltre che un abuso verso i cittadini, vale meno di un soldo bucato anche sul piano della legittimità. Così come sono illegittime le sanzioni inflitte ai poveri possessori di ciclomotori a due e tre ruote, obbligati, per legge, a parcheggiare negli stalli loro riservati, ma che non possono usarli perché: 1) sono pochi; 2) sono REGOLARMENTE occupati dalle auto anche quando intorno i parcheggi destinati alle automobili sono vuoti (si veda l'eclatante situazione del parcheggio della Cittadella della Salute)!!! Capisco che il "bene collettivo del pubblico pudore" stia tanto a cuore da indurre a sanzionare chi si vesta o svesta sconvenientemente (di certo sarà istituita un'apposita commissione che stabilisca cosa va bene e cosa no, secondo convenienza, moda o capriccio, anche in relazione ad altre questioni alquanto relative che fanno parte del regolamento e che non elencherò per non farla lunga), ma se l'amministrazione non provvederà a dotare la città dei bagni che attualmente non ci sono o sono gestiti alla fallo di cane, non so proprio come farà a impedire le pubbliche, impudiche pisciate collettive o solitarie tanto deplorevoli quanto inevitabili. (Bagni in muratura, non latrine chimiche, sia chiaro.) Vi sono molti altri punti del regolamento alquanto discutibili, perlopiù illegittimi o di difficile se non impossibile attuazione, ma non ho voglia di sprecare ulteriori energie. Vi è un solo modo per rendere la convivenza il più civile possibile: formulare poche regole non liberticide e di buon senso, nonché e forse soprattutto, non creare disparità nel formularle ed applicarle. Serve che coloro i quali sono pagati per far rispettare le leggi e i regolamenti, camminino per la città, guardino, vedano e facciano il loro lavoro, con imparzialità, sempre - non una volta sì e nove no, non con uno sì e nove no. Diversamente... aria fritta a vantaggio di alcuni e detrimento di altri - tutto cambia perché nulla cambi.
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