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Pagina creata il 15 Marzo 2017
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Aggiornata Venerdì 23-Ago-2019

 

 

Immagine parziale delle zone Off-Limits riservate all'area concerto

Rosiconi, così sono definiti i cittadini che non beneficiano dei favori dei potenti, che non sono invitati alla corte del Re di turno, che non guadagnano qualcosa dai privilegi che la politica lucchese garantisce a Mimmo d’Alessandro, in deroga a tutto quello che serve pur di accontentare lui, la sua ciurma e la sua acritica tifoseria.

Rosiconi du par di palle, per dirla alla francese.

L'11 Luglio, dopo un viaggio che quelli della speranza al confronto sono una passeggiata, arrivo a Lucca, stazione. Ore 12:30, circa. Pareva di essere in una puntata di “Ai confini della realtà”. Metà Lucca blindata, negato il transito, negati i parcheggi, multe e rimozione coatta dei mezzi: una città fantasma, accessibile solo ai fortunati possessori del biglietto d’ingresso al concerto di Roger Waters. Chiedo informazioni a chiunque e chiunque non sa cosa dirmi, nemmeno il gaudente personale al soldo di Mimmino sa cosa dirmi, nemmeno i vigili, nessuno. Vorrei solo sapere se devo farmi 5 chilometri a piedi o se da qualche parte termina l’interruzione di servizio pubblico per favorire gli interessi privati suoi. Nulla. M’incammino con tre valige che sembro uno di quei muli arrampicati sul Carso durante la prima guerra mondiale. Una bestia da soma, sotto il sole a picco. Arranco e sudo. Arranco e sudo e impreco. Arranco e sudo e impreco, maledico tutti quelli che non rosicano. Maledico il Sindaco, questa amministrazione, la precedente e via di seguito indietro sino alla prima che si è messa a 90 gradi per arricchire D’Alessandro e soci, maledico le prossime perché col cavolo che toglieranno le sue manacce da sopra la città, maledico tutti quelli che potrebbero denunciare la Lucca che saccheggia, che decide a membro di cane e non lo fanno, maledico, arranco e sudo. Finalmente raggiungo la prima fermata del bus su Viale Castracani, la raggiungo a mio rischio e pericolo in quanto NESSUNO sa dirmi se da lì riuscirò a prendere un pullman che passi da Antraccoli. Oh, certo, avrei potuto prendere un taxi - ce ne fossero stati! Tutti in giro perché mica ero l’unico IMBECILLE lasciato a piedi da tutti quelli che pensano che noi sfigati dovremmo evaporare, cambiare città, regione, nazione, mondo, magari morire possibilmente in silenzio, senza lamentarci. E mentre aspettavo il passaggio di un pullman qualsiasi, pensavo a tutti i poracci come me: anziani, lavoratori, ignari turisti, cittadini qualsiasi. Poveri sciocchi, buoni solo per far contenti i commercianti, per pagare le tasse, buoni solo quando serve che votino.

Spiacente, ma non accetto che si prenda in giro, si scherniscano i cittadini che pagano l’enorme e ingiusto disagio causato dalle attività lucrative di un privato che per giunta non perde occasione di lamentarsi, pretendere e fare la vittima. Un privato che, per ragioni che ignoro e non m’interessano, non restituisce alla città nulla di ciò che ottiene, non in adeguata proporzione.

Vittima du par di palle. Rosiconi du par di Mimmi.

Sono almeno venti anni che la città e i suoi cittadini sono ostaggio dei grandi eventi. Ma se i Comics & Games si possono sopportare in quanto civilissima festa aperta a tutti che oggettivamente porta guadagno a molte categorie e pure nelle casse del Comune, il Summer Festival, con l’avvallo e la complicità delle Amministrazioni Comunali e delle Belle arti che nel tempo si sono succedute, non solo non vale quel che costa ai contribuenti, ma ha ormai superato la decenza sconfinando in veri e propri reati che nessuno, a partire dalla magistratura, si sogna di contestare. E’ lecito chiedersi a cosa si debba tanta impunità, come sia possibile dato che chiunque altro che non fosse direttamente appoggiato dalla politica locale e non avesse la forza ricattatoria ed economica di D’Alessandro, se volesse portare in piazza un evento anche infinitamente più modesto, si troverebbe di fronte una tale quantità di impedimenti burocratici e normativi da indurlo a rinunciare. In questo caso, invece, tutto è concesso (suolo pubblico per due centesimi, copertura con servizi accessori – sicurezza, pulizia, ecc. - a spese della città, lampioni dell’inizio del ‘900 in ghisa, in un’unica colata, segati, decibel alle stelle, diritto di libera circolazione negato, scuole chiuse, sospensione di pubblici servizi, utilizzo indiscriminato e dannoso di aree soggette a tutela, opere architettoniche e artistiche messe a rischio, pavimentazioni rovinate per il peso delle strutture, ecc.) e nessuno si preoccupa, soprintendenza in primis. Non bastava l’uso e l’abuso di uno dei più prestigiosi spazi di Lucca, Piazza Napoleone (preclusa insieme ad ampie aree limitrofe al pubblico godimento da giugno ad agosto!), dal 2017 si è concesso anche il cosiddetto Campo Balilla, subito fuori le mura, sugli spalti cittadini tra porta San Pietro e Porta Sant’anna, un vasto prato che necessita di ingenti lavori di adattamento (e poi ripristino) per poter essere utilizzato, cosa che in ogni caso non limita i rischi e i disagi qualora dovesse piovere nei giorni interessati dall’evento o si presentassero altre problematiche relative all’ordine pubblico e alla sicurezza, ma nulla, non vi è voce, ragione, normativa che possa seriamente ostacolare un così evidente, svergognato effluvio di eccessi e spropositi.

Inutile, ora, qui, elencare i motivi che dovrebbero indurre a ridimensionare il Summer Festival, addrizzando le storture che lo hanno condotto alle attuali enormità, concentrando gli sforzi organizzativi ed economici su iniziative di migliore qualità, a dimensione di questa piccola e fragile città che deve la sua reputazione alla bellezza architettonica, al suo valore storico e paesaggistico, il suo apprezzamento internazionale e quindi una buona parte dei suoi guadagni, a certo turismo tutt’altro che giornaliero, ma nulla, ripeto, come ci si azzarda a sollevare obiezioni, a fare proposte (alternative vi sono!), parte il coro da stadio: ROSICONI! Neanche tutte queste testine vuote avessero qualcosa da guadagnare, personalmente, dall’accanimento scriteriato portato a danno dei delicati equilibri strutturali della città e, soprattutto, dei residenti che tutto questo subiscono. Vi è chi crede che al Summer Festival si debba il rifiorire delle attività commerciali, (tutte destinate al turismo mordi e fuggi, di qualità scadentissima, fuori controllo da decenni, perlopiù limitate ad offrire souvenir, articoli ordinari distribuiti dalle catene commerciali, cibo e bevande take away o in trattorie improvvisate, spacciate per storiche). Altri pensano che al Summer si debba addirittura la vitalità ritrovata del centro storico, la comparsa dei giovani che non vanno più a dormire con le galline, preferiscono ubriacasi in città utilizzandola come fosse una latrina sino a tarda notte. Altri ancora sostengono convintamene che il ritorno di immagine dovuto al successo internazionale del Summer Festival giustifichi tutto e chi non capisce, chi non lo accetta, se ne vada a vivere altrove! Sciagurati! Vi meritate Mimmo D’Alessandro e vi meritate la distruzione della città.

Considero Lucca un luogo perduto, un luogo in mano ad un'orda di analfabeti funzionali che poco sanno e nulla di più vogliono sapere, una torma di saccheggiatori egoisti, opportunisti, qualunquisti, incapaci di capire e apprezzare la città, la sua storia, la sua bellezza piccola e delicata, incapaci soprattutto di comprendere la necessità di preservarla quale bene comune inestimabile e insostituibile. Per questa gente, i cittadini ivi residenti non necessariamente nativi, il bene comune non esiste. Esiste il proprio orticello e poco oltre una "location" da sfruttare a proprio vantaggio. Una mangiatoia, una Walt Disney provinciale da spremere come un limone. Per questi cittadini modello di cui le amministrazioni locali sono espressione, non esiste il prossimo, i diritti degli altri sono optional che questi poracci devono guadagnarsi rendendosi invisibili e ininfluenti, le necessità di chi ha bisogno chiacchiere da salotto, argomento per conferenze. Tutto è strumentale e funzionale agli interessi delle élite che governano e alla loro corte dei miracoli. A poco a poco questa massa di cittadini incolti e sprezzanti manipoleranno tutto il possibile per trarne lustro e profitto personale. I posteri non avranno ragione di lagnarsene o dispiacersene, poiché non vi sarà nessuno a raccontargli ciò che è stato distrutto, snaturato o svenduto per un piatto di lenticchie. Non si piange un passato che non si conosce, non si difende una ricchezza che non si sa di avere, non si chiede alcun risarcimento se non si è consapevoli di aver subito un danno.

Un piano perfetto la cui fase attuativa è in corso da decenni e a cui solo pochi esuli in patria si sono opposti, con flebile voce soffocata dall'indifferenza e quasi nessuna risonanza.

Il Novecento ha dato inizio al disastro, il ventunesimo secolo chiuderà il cerchio.

Addio, Lucca mia bella. Addio.

 

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