Il fabbricato "a cuneo" contiguo alla Chiesa della Santissima Trinità in cui si trovava almeno sino agli anni Venti del Novecento la Drogheria Guidotti, nel 1831 figura come bottega a terrapieno (una tintoria) sovrastata da due piani adibiti ad abitazione di cui il secondo arretrato rispetto al resto dell'edificio che affacciava su Via Elisa. Infatti nelle foto sono visibili solo il piano terra con vetrina a "T" e il primo piano dotato di tre finestre (una grande, centrale, e due piccole, ai suoi lati).
Dall'Ottocento ad oggi, l'edificio ha subito almeno due importanti trasformazioni: la prima, forse, in occasione dell'apertura della drogheria che ha comportato il rifacimento della vetrina con la rimozione dei muretti caratteristici delle esposizioni a "T" e la sostituzione delle tre finestre con due di uguale misura; la seconda, forse avvenuta in occasione del rifacimento dell'edificio d'angolo con Via del Fosso dopo gli anni Venti che accorpò il lotto "a cuneo". Questo rifacimento comportò un discreto abbassamento del piccolo edificio, la rimozione della parte del tetto che era visibile da Via Elisa, la chiusura dell'ingresso/vetrina e delle finestre del primo piano, l'apertura di due nuove finestre in continuità con quelle presenti al piano terra nell'edificio attiguo da cui sparirono due ingressi, anch'essi sostituiti con finestre.
Stranamente, l'unica cosa che resta di quello che fu questo fabbricato, è un ferro a cui un tempo si legavano i cavalli. Ve n'erano due posti ai lati della vetrina: uno è stato rimosso, l'altro no. Misteri che tali rimarranno - per sempre.
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