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Aggiornata Martedì 13-Mar-2018

CIRCOLO DELLE FILOCARISTICHE   Ho già parlato del Circolo delle Filocaristiche nella scheda “TEATRI FANTASMA”, ma è utile approfondire. Il Circolo degli Ufficiali, diventato poi Le Filocaristiche, fu sede sin dal 1800 di feste e balli in maschera. Lo stabile, dotato di una grande sala da ballo con piccolo, prezioso teatro completo di quinte e camerini, negli anni Sessanta ospitava i gruppi musicali lucchesi che vi si esibivano ogni sabato sera. Caduto in abbandono, nel 1981 divenne, ben oltre le intenzioni dell’amministrazione comunale retta dall’allora Sindaco Mauro Favilla, la sede provvisoria del Centro Sociale Culturale autogestito “Il Mercatino” che poi lo occupò. Su questa lunga storia ho già scritto un memoriale e a lui vi rimando per saperne di più: http://www.cinziaricci.it/opinioni/001.htm. Quando “Il Mercatino” se ne fu andato, lo stabile ospitò gli uffici della circoscrizione n. 1, ma non vi rimase a lungo. Oggi non so chi o cosa lo occupi – in tanti anni non l’ho mai visto aperto. E’ uno di quei luoghi che serve solo a chi ha la fortuna di possederne un pezzo, qualsiasi cosa vi faccia. La prima volta che vi misi piede era il 1968, avevo quattro anni. Una festa in maschera. Vi ritornai tredici anni dopo, da scapestrata adolescente – e quella fu l’ultima volta in cui il palazzo brulicò di vita, ebbe una storia da raccontare, condividere. Sulle sue origini non ho trovato notizie, di certo sono antiche non foss’altro per la vicinanza a Palazzo Guinigi e alla torre omonima. Sul lato destro del portone d’ingresso, in Via Sant’Andrea, vi è una formella misteriosa, molto interessante, incastonata nel muro: raffigura una costruzione, forse una chiesa, ma anche su questo non ho trovato informazioni. Un'ultima curiosità: il palazzo è stato uno dei primi a Lucca ad essere intonacato a spatolate, secondo la tecnica e il gusto antico (?). Anche in questo caso, come avvenuto in Via Fillungo per la sostituzione della vecchia pavimentazione a lastroni di pietra con i sanpietrini, non so quanto la scelta sia stata filologicamente corretta.

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