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Aggiornata
Mercoledì 14-Mar-2018
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SANTA PAZIENZA
Lucca ha due Musei Nazionali, Villa Guinigi e Palazzo Mansi, il primo si trova in Via della Quarquonia, il secondo in Via Galli Tassi - non contengono opere straordinarie, ma importanti, sì. Nel giorno della Santa Pa...squa, si è deciso per un'apertura straordinaria, gratuita. Per il soliti problemi determinati dalla mancanza di personale ma soprattutto volontà, tale opportunità è stata limitata solo al Mansi, Guinigi è rimasto chiuso sprangato. A parte il fatto che i Musei dovrebbero essere aperti TUTTI e SEMPRE, anche per favorire il turismo italiano, specie quello locale e giornaliero, che altrimenti ha ben poche occasioni di goderne, la parola "gratis" nel caso specifico ha assunto una valenza beffarda. Chiarisco. Sulla carta, l’offerta museale di Palazzo Mansi è di tutto rispetto. Il piano terra ospita, nell'appartamento estivo di rappresentanza, il laboratorio di tessitura "Maria Niemak" e collezioni di manufatti tessili; il primo piano, nell'appartamento di rappresentanza, arredi, arazzi, tappeti e la quadreria antecedente al neoclassicismo; il terzo, la pinacoteca contenente le opere Otto e Novecentesche, più, pare, altri manufatti tessili. Quando ho ospiti particolarmente graditi mi piace vantarmi delle bellezze della mia città, perciò, se mi lasciano fare, li costringo a girarla in lungo, in largo e in verticale, portandoli anche nei musei che conosco meglio e più gradisco. Tra questi non vi è Palazzo Mansi in quanto, in tanti anni, ho trovato i tre piani aperti al pubblico solo una volta, se non ricordo male in occasione di un loro ammodernamento. Fine. Un po’ poco per rischiare una brutta figura, tuttavia, domenica, ho improvvidamente organizzato la visita sperando di avere fortuna, invece... chiuso il piano terra, chiuso il terzo piano, visitabile solo il primo con stanze lasciate nel buio più totale, altre in una penombra appena sufficiente per vedere dove si mettevano i piedi, in una si poteva tranquillamente passeggiare sul bel tappeto antico, ovunque si potevano mettere le manacce sui manufatti e le opere. Personale in servizio: un'impiegata alla biglietteria e forse due al primo piano – di uno non sono sicura. In compenso, già nel primo pomeriggio, l’affluenza era notevole, per Palazzo Mansi oggettivamente inusuale. Quattro euro per visitare un terzo del Museo, sono una vera e propria presa per i fondelli e ancor di più lo è poterlo visitare gratis, in queste condizioni. Piuttosto che tenerlo aperto con il pericolo che il primo ladruncolo da strapazzo si metta in borsa qualcosa riuscendo persino a portarla via, non ha alcun senso – tanto varrebbe chiuderlo. A questo si aggiunga il pessimo stato in cui versavano (e versano a tutte le ore) le strade del centro storico, letteralmente sommerse di spazzatura - sia quella prodotta e abbandonata dove capita dai residenti, sia quella dei commercianti, esposta fuori dagli orari consentiti e in tutta evidenza raramente differenziata. Tra sacchetti, sacconi e scatoloni, un'immagine di degrado ingiustificabile ampiamente fotografata da turisti allibiti e cittadini schifati. Ciliegina sulla torta pasquale, l'enorme numero di esercizi commerciali chiusi. Fermo restando che in mancanza di un regolamento vincolante ognuno fa come gli pare basta che poi non si lamenti delle conseguenze delle sue scelte, ciò che mi ha colpito è l'affissione di certi cartelli con i quali alcuni bottegai, augurando buona Pasqua, si vantavano di trascorrere il giorno di festa con i loro cari, esattamente come presumibilmente stavano facendo i passanti. Culi sudici, verrebbe da dire - e si sono pure messi d'accordo per irridere e giustificarsi, pubblicamente. Il prossimo solone o amministratore che si mette a piangere per la crisi, che parla di "vocazione turistica", di "Brand turistico", di città della cultura, gli sputo in un occhio, anzi, due.
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