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APPROFONDIMENTO ALLEGATO ALLA SCHEDA n. 018

 

 

CRONOLOGIA

 

1874 - G. BARTOLOMEO BOTTERO ottiene dal Ministero delle Finanze “il permesso di praticare  una condotta allo scopo di convogliare alla sua erigenda fabbrica per la lavorazione del ferro, una quantità d'acqua di 1,60 mc/sec, capace di generare 46 cav. din.” (G. Petroni, “Il Condotto Pubblico”, Lucca 2011, pp. 54-55). Ma l'impresa non ebbe successo e nel 1881 affittò il suo impianto alla ditta Niemack & C. che lo trasformò in una ritorcitura per la produzione di filati di cotone con 160 operai.
1878 – Nasce la ditta “Carlo Niemack e C.”, “una delle prime manifatture di cotone italiane”. In Germania C. Niemack “si occupava della lucidatura dei filati e soprattutto del filo per merletti”.
1880 - Niemack si lamenta per il dazio del carbon fossile, che è costretto a importare non essendo sufficiente la forza motrice fornita dall'acqua del Pubblico Condotto: “Occorreva dunque rivedere tale imposta per evitare che le aziende emigrassero dal centro di Lucca per la periferia” (4).

1881 - Si contano 2 stabilimenti: quello in Via dei Borghi (forza motrice a  vapore = ca. 50 cav. din., forza idraulica = 10 CV.) produceva tessuti serici e di lino, impiegava circa 220 operai ed aveva personale specializzato proveniente dall'estero; e quello a Marlia, acquisito per dar corso ad un processo produttivo completo. “La buona organizzazione di cui si era dotata l'impresa Niemack la impose, ben presto, tra i principali produttori di filati per cucire in lino “ (6). Arrivavano commesse anche dalla Francia.

1886 - Niemack acquista uno stabilimento all'Acquacalda per L. 123.000 da estinguersi in 21 rate annuali di L. 6.000 (5). “Lo stabilimento utilizzava l'energia ottenuta da piccole centrali azionate da un motore a vapore sul canale a San Pietro a Vico e al suo interno” (6). A Lucca vennero lasciati la tintoria e il candeggio.
1888 - Niemack crea un Consorzio di vendita, di cui fanno parte il Cotonificio Cantoni e quello di Pegli (creato nel 1886 dai f.lli Gambaro).
1890 - Avviene la fusione tra Carlo Niemack & C. con il cotonifico Cantoni: nasce così la “Società Anonima Fabbriche Italiane di Filati Cucirini” (FIFC), cui Niemack conferì tutti i suoi impianti. Della FIFC, Costanzo Cantoni fu il primo Presidente.
1892 - La ritorcitura di Marlia viene trasferita all'Acquacalda.
1892 - Carlo Niemack lascia Lucca e riprende dimora a Livorno per i suoi doveri di Console e per gli affari della sua importante Casa di esportazione, ma i suoi interessi economici restano tutelati a Lucca dal nipote Giovanni Niemack.
1896 - La Società Anonima Fabbriche Italiane di Filati Cucirini viene quotata in borsa a Milano e acquista la Fonderia Casentini e altri edifici.
1893 - Presso il Molino di Mezzo viene realizzato un impianto idroelettrico e una linea aerea per il trasporto di energia elettrica ad alta tensione.
1904 - Carlo Cantoni invita la scozzese J. & P. Coats Ltd, fondata nel 1826 dai fratelli James e Peter Coats, a intervenire a sostegno della Fabbrica Italiana Filati Cucirini: nasce la Cucirini Cantoni Coats.

1906 - Cominciano gli anni delle incorporazioni. La Cucirini Cantoni Coats acquisisce una serie di aziende concorrenti: 2 ditte a Bagni di Lucca, la ditta F.lli Andreotti al Giannotti, la Bevilacqua, Baldisseri e Pracchia a Marlia, la F.lli Spada a Quiesa e Massarosa, la Gilles a Borgo a Mozzano e Gallicano.

1912 - Acquisizione della Petri, Bertini & C., Lucca (chiusa nel 1921); della Marcucci, Petri & C., Lucca (chiusa nel 1938); e della Matteucci, Frugoli & C., Lucca.

1914 - Acquisizione della Ditta Giovacchini, Borghesi & C., Lucca.
1915 - Acquisizione della Ditta Luti & C., Ponte a Moriano; della Bardoni, Lucca; e della Bandoni, Lucca.
1931 - La Cucirini Cantoni Coats acquista le Industrie Sete Cucirine e il marchio "Tre Cerchi".
1976 - La Cucirini Cantoni Coats acquisisce la Lamprom Spa, azienda italiana di chiusure lampo.
1983 - La Cucirini Cantoni Coats fonda CIFI - Coats Italia Filati Industriali.
1996 - Fusione tra Cucirini Cantoni Coats e CIFI - Coats Italia Filati Industriali.
2001 - Acquista e successivamente incorpora la Barbour Campbell Industria Filati Spa.
2005 - L'azienda risultava attiva nel settore tessile con tre divisioni: Filati Industriali, Chiusure Lampo, Crafts; quest'ultima dedicata alla commercializzazione al dettaglio di articoli di merceria. I marchi principali erano: Epic, Dual Duty, Opti, Tre Cerchi, Gral, Aptan, Astra, Anchor, Freccia, Pellicano, Patons, Prym, Self Casa. A fine 2005 risultava posseduta al 72,844% dal gruppo Coats tramite la J. & P. Coats Ltd (Glasgow). Tale gruppo a sua volta era controllato da Guinness Peat Group Plc, gruppo diversificato quotato in Australia e Regno Unito.
2005 - Il 22 Dicembre, J&P Coats Ltd giunge ad un accordo con la famiglia pugliese Ciccolella, dedita alla coltivazione di fiori dai primi anni Sessanta. Il gruppo scozzese non riteneva più necessaria la presenza in Italia di una società del gruppo quotata, mentre la famiglia Ciccolella cercava una società quotata nella quale conferire le proprie attività floreali.

2006 - A gennaio, la Coats Cucirini cessa le proprie attività tessili conferendole alla società di nuova costituzione Coats Cucirini Srl ceduta poi alla controllante J&P Coats Ltd.

2006 - Il 7 Marzo l’Assemblea straordinaria degli azionisti della Coats Cucirini delibera la modifica della denominazione sociale in Ciccolella S.p.A., il cambio dell’oggetto sociale da esercizio dell'industria e del commercio di filati in genere a assunzione di partecipazioni in altre società e il trasferimento della sede legale a Torino. Il 15 marzo 2006 la J&P Coats Ltd ha poi ceduto la partecipazione del 72.844% in Ciccolella Spa al Gruppo Ciccolella.

 

CENNI e ANNOTAZIONI STORICHE

 

Morosi, nel 1894 parla di 3 forze motrici diverse: idraulica, a vapore, elettrica: “in un locale apposito a 1500 metri da Acquacalda è la dinamo generatrice della forza elettrica, che vien trasportata sui fili e ricevuta, in fabbrica, da una dinamo ricevente che sviluppa da 80 a 90 cavalli. E' il primo impianto di trasmissione elettrica a distanza, che si fa in Toscana” (A. Morosi, "La città industriosa. Lucca alla fine dell'Ottocento", pp. 84-85, Lucca 1997".

 

DESCRIZIONE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

 

Questo stabilimento nel quale si producono fili da cucire di cotone e di lino dispone di 3 caldaie a vapore della forza complessiva di 48 cavalli con 1 motore a vapore di 40 cavalli, e di 3 motori idraulici della forza complessiva di 220 cavalli. Ha 710 fusi throstles ad alette per la ritorcitura del lino e 1720 rings per quella del cotone. Occupa in complesso 455 operai di cui 127 addetti alla ritorcitura, 277 alle rocchetterie, all'aspatura, all'impacco e al lustraggio dei filati, 21 alla sbianca e alla tintura dei filati e 30 ad altri lavori accessori, illuminazione, officina di riparazione, imballaggio, ecc. (8).

 

BIBLIOGRAFIA E FONTI PARTICOLARI

 

1) P. Tocchini, “Notizie storiche della parrocchia di San Marco”, Lucca,1959.
2) “Una visita alla fabbrica del signor cavaliere Carlo Niemack” Lucca 1881. Trattasi di un opuscolo anonimo “elogiativo dello spirito imprenditoriale e delle attitudini paterne del cav. Carlo Niemack”, nel quale “si riassumono i motivi che spingevano capitalisti e industriali a venire in Lucchesia” (Francesco Petrini, “Aspetti dell'industrializzazione in Lucchesia”, Lucca 1986, p. 15).
3) J. Henderson, “Memoriale CCC”, 1958.
4) C. Niemack, “Memoriale all'on. Consiglio Comunale di Lucca”, Lucca 22/IV/1888.
5) G. Niemack, “Storia FIFC 1890-1895. Relazione allegata al Bilancio della FIFC  del 1895”.
6) Paolo Bottari, “All'ombra della grande ciminiera. La CCC e la crescita economico sociale lucchese", Lucca, Pacini Fazzi, 1994.
7) A. Morosi, op. cit., “La città industriosa. Lucca alla fine dell’Ottocento”, a cura di Umberto Sereni, pp. 84-85, Lucca (Maria Pacini Fazzi editore, 2000).
8) "Analisi di statistica - Statistica industriale", fascicolo VI-A, Notizie sulle condizioni industriali della Provincia di Lucca (Roma, Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, 1900, Seconda Edizione).
9) Gaia Petroni, “Il condotto pubblico di Lucca” (Maria Pacini Fazzi Editore, 2011).

 

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