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SCHEDA NUMERO 021
NUMERO SU MAPPA CPM01-2
   

DENOMINAZIONE

NIEMACK

COMUNE

Lucca

LOCALITÀ

Lucca

LOCALIZZAZIONE

Angolo Via del Fosso, Via dei Borghi (oggi Via Michele Rosi) e Piazza Luigi Varanini

   

TIPOLOGIA

COTONIFICIO

FONTE ENERGETICA

Motore idraulico

FORZA MOTRICE

11,11 CV

CONCES. FORZA MOTRICE

1566

ULTIMA SEGNALAZIONE

OPERAI N.

GIORNI LAVORATIVI ANNUALI

CORPI FABBRICA

VILLAGGIO INDUSTRIALE

 

 

DATA FONDAZIONE

1878

DATA CESSAZIONE

 

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CR028) Cotonificio Niemack poi Cartiera Calamai


IL SITO OGGI

ESISTENTE

Si

PROPRIETÀ

Privata

DESTINAZIONE D’USO

Nessuna

ACCESSIBILITÀ ESTERNI

Si

ACCESSIBILITÀ INTERNI

No

CORPI FABBRICA RESIDUALI

1

PRESENZA MACCHINARI

Si

STATO DI CONSERVAZIONE

Disastroso

RISCHIO ARCHEOLOGICO

Elevatissimo

DICHIARAZIONE D’INTERESSE

no

CRONOLOGIA

1878 – Nasce la ditta “Carlo Niemack e C.”, “una delle prime manifatture di cotone italiane”. In Germania C. Niemack “si occupava della lucidatura dei filati e soprattutto del filo per merletti”.
1880 - Niemack si lamenta per il dazio del carbon fossile, che è costretto a importare non essendo sufficiente la forza motrice fornita dall'acqua del Pubblico Condotto: “Occorreva dunque rivedere tale imposta per evitare che le aziende emigrassero dal centro di Lucca per la periferia” (4).

1881 - Si contano 2 stabilimenti: quello in Via dei Borghi (forza motrice a  vapore = ca. 50 cav. din., forza idraulica = 10 CV.) produceva tessuti serici e di lino, impiegava circa 220 operai ed aveva personale specializzato proveniente dall'estero; e quello a Marlia, acquisito per dar corso ad un processo produttivo completo. “La buona organizzazione di cui si era dotata l'impresa Niemack la impose, ben presto, tra i principali produttori di filati per cucire in lino “ (6). Arrivavano commesse anche dalla Francia.

1886 - Niemack acquista uno stabilimento all'Acquacalda per L. 123.000 da estinguersi in 21 rate annuali di L. 6.000 (5). “Lo stabilimento utilizzava l'energia ottenuta da piccole centrali azionate da un motore a vapore sul canale a San Pietro a Vico e al suo interno” (6). A Lucca vennero lasciati la tintoria e il candeggio.
1888 - Niemack crea un Consorzio di vendita, di cui fanno parte il Cotonificio Cantoni e quello di Pegli (creato nel 1886 dai f.lli Gambaro).
1890 - Avviene la fusione tra Carlo Niemack & C. con il cotonifico Cantoni: nasce così la “Società Anonima Fabbriche Italiane di Filati Cucirini” (FIFC), cui Niemack conferì tutti i suoi impianti. Della FIFC, Costanzo Cantoni fu il primo Presidente.
1892 - La ritorcitura di Marlia viene trasferita all'Acquacalda.
1892 - Carlo Niemack lascia Lucca e riprende dimora a Livorno per i suoi doveri di Console e per gli affari della sua importante Casa di esportazione, ma i suoi interessi economici restano tutelati a Lucca dal nipote Giovanni Niemack.
1896 - La Società Anonima Fabbriche Italiane di Filati Cucirini viene quotata in borsa a Milano e acquista la Fonderia Casentini e altri edifici.
1893 - Presso il Molino di Mezzo viene realizzato un impianto idroelettrico e una linea aerea per il trasporto di energia elettrica ad alta tensione.
1904 - Carlo Cantoni invita la scozzese J. & P. Coats Ltd, fondata nel 1826 dai fratelli James e Peter Coats, a intervenire a sostegno della Fabbrica Italiana Filati Cucirini: nasce la Cucirini Cantoni Coats.

1906 - Cominciano gli anni delle incorporazioni. La Cucirini Cantoni Coats acquisisce una serie di aziende concorrenti: 2 ditte a Bagni di Lucca, la ditta F.lli Andreotti al Giannotti, la Bevilacqua, Baldisseri e Pracchia a Marlia, la F.lli Spada a Quiesa e Massarosa, la Gilles a Borgo a Mozzano e Gallicano.

1912 - Acquisizione della Petri, Bertini & C., Lucca (chiusa nel 1921); della Marcucci, Petri & C., Lucca (chiusa nel 1938); e della Matteucci, Frugoli & C., Lucca.

1914 - Acquisizione della Ditta Giovacchini, Borghesi & C., Lucca.
1915 - Acquisizione della Ditta Luti & C., Ponte a Moriano; della Bardoni, Lucca; e della Bandoni, Lucca.
1931 - La Cucirini Cantoni Coats acquista le Industrie Sete Cucirine e il marchio "Tre Cerchi".
1976 - La Cucirini Cantoni Coats acquisisce la Lamprom Spa, azienda italiana di chiusure lampo.
1983 - La Cucirini Cantoni Coats fonda CIFI - Coats Italia Filati Industriali.
1996 - Fusione tra Cucirini Cantoni Coats e CIFI - Coats Italia Filati Industriali.
2001 - Acquista e successivamente incorpora la Barbour Campbell Industria Filati Spa.
2005 - L'azienda risultava attiva nel settore tessile con tre divisioni: Filati Industriali, Chiusure Lampo, Crafts; quest'ultima dedicata alla commercializzazione al dettaglio di articoli di merceria. I marchi principali erano: Epic, Dual Duty, Opti, Tre Cerchi, Gral, Aptan, Astra, Anchor, Freccia, Pellicano, Patons, Prym, Self Casa. A fine 2005 risultava posseduta al 72,844% dal gruppo Coats tramite la J. & P. Coats Ltd (Glasgow). Tale gruppo a sua volta era controllato da Guinness Peat Group Plc, gruppo diversificato quotato in Australia e Regno Unito.
2005 - Il 22 Dicembre, J&P Coats Ltd giunge ad un accordo con la famiglia pugliese Ciccolella, dedita alla coltivazione di fiori dai primi anni Sessanta. Il gruppo scozzese non riteneva più necessaria la presenza in Italia di una società del gruppo quotata, mentre la famiglia Ciccolella cercava una società quotata nella quale conferire le proprie attività floreali.

2006 - A gennaio, la Coats Cucirini cessa le proprie attività tessili conferendole alla società di nuova costituzione Coats Cucirini Srl ceduta poi alla controllante J&P Coats Ltd.

2006 - Il 7 Marzo l’Assemblea straordinaria degli azionisti della Coats Cucirini delibera la modifica della denominazione sociale in Ciccolella S.p.A., il cambio dell’oggetto sociale da esercizio dell'industria e del commercio di filati in genere a assunzione di partecipazioni in altre società e il trasferimento della sede legale a Torino. Il 15 marzo 2006 la J&P Coats Ltd ha poi ceduto la partecipazione del 72.844% in Ciccolella Spa al Gruppo Ciccolella.

CENNI e ANNOTAZIONI STORICHE

Cittadini reclamano contro la Fabbrica Niemack.

Dalla Regia Prefettura al Comune di Lucca: la decisione della Deputazione provinciale che si è riunita il 12 settembre 1883 per discutere sul reclamo fatto dai cittadini abitanti vicini alla Fabbrica a San Jacopo contro “la fabbrica rumorosa Niemack”. I cittadini chiedevano che fosse “dichiarata incomoda” la macchina da battere esistente nell'opificio di filatura di cotone di proprietà del Signor Carlo Niemack.

La  Deputazione provinciale si rivolge ai firmatari del reclamo scrivendo che “si devono necessariamente tollerare (i rumori) per i progrediti bisogni, per le esigenze della sociale convivenza” poiché tali “incomodi ordinari ed inevitabili” provenienti da questa e simili fabbriche “si tollerano in non poche altre Città d'Italia, ed in moltissime di quelle delle estere Nazioni”.

Si precisa però che Carlo Niemack avuto il reclamo aveva risposto che “non poteva far cessare del tutto il rumore perché la macchina da battere” esistente nel suo Stabilimento è una parte sostanziale e indispensabile”. Aveva comunque disposto che tale macchina venisse posta in moto “nelle ore tarde del mattino” e che venisse “arrestata avanti il cadere del giorno”. Quando poi nelle case vicine ci fosse un malato grave non sarebbe stata messa in moto.

La decisione della Deputazione provinciale viene spedita al primo firmatario del ricorso che era il signor Cornelio Nieri.

Fonte: ASCLu, Protocollo Generale, n. 464, 1883.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

“Nei locali di una vecchia industria di olio di semi, dove, nel vicino Orto dei Bacchettoni e negli edifici annessi, furono impiantati i reparti di candeggio e di tintoria”. “Accanto ad essi sorsero uno stabilimento per l'imbiancatura del lino e un laboratorio per la fabbricazione di grandi rocchetti, utilizzando legname svedese, per l'addoppiamento, la torcitura, la lustratura e la lucidatura del filato” (5). Produceva tessuti serici e di lino, impiegava circa 220 operai; arrivò anche personale specializzato dall'estero. Forza motrice a  vapore = ca. 50 cav. din., forza idraulica = 10 CV.

BIBLIOGRAFIA E FONTI PARTICOLARI

1) P. Tocchini, “Notizie storiche della parrocchia di San Marco”, Lucca,1959.
2) “Una visita alla fabbrica del signor cavaliere Carlo Niemack” Lucca 1881. Trattasi di un opuscolo anonimo “elogiativo dello spirito imprenditoriale e delle attitudini paterne del cav. Carlo Niemack”, nel quale “si riassumono i motivi che spingevano capitalisti e industriali a venire in Lucchesia” (Francesco Petrini, “Aspetti dell'industrializzazione in Lucchesia”, Lucca 1986, p. 15).
3) J. Henderson, “Memoriale CCC”, 1958.
4) C. Niemack, “Memoriale all'on. Consiglio Comunale di Lucca”, Lucca 22/IV/1888.
5) G. Niemack, “Storia FIFC 1890-1895. Relazione allegata al Bilancio della FIFC  del 1895”.
6) Paolo Bottari, “All'ombra della grande ciminiera. La CCC e la crescita economico sociale lucchese", Lucca, Pacini Fazzi, 1994.